lunedì 7 dicembre 2015

SNAPSHOTS- MISS GOFFETOWN

SNAPSHOTS mostra di Dario Molinaro e Miss Goffetown, a cura di Francesca Pergreffi.




“SNAPSHOTS riunisce una selezione dei lavori su tela e su carta dei due artisti, alcuni inediti ed alcuni eseguiti a quattro mani.
Le pareti espositive si trasformano nelle pagine di un diario che racchiude le istantanee/ SNAPSHOTS intime dei due artisti. Scene di vita, frammenti privati, incontri letterari, frame di film vengono catturate da Molinaro e Miss Goffetown e tradotti in scatti pittorici.
I due artisti partendo da percorsi e stili apparentemente differenti, s’incontrano e s’intersecano per raccontarci una visione ironica, sprezzante, a tratti forse inquietante, del mondo che li e ci circonda!
SNAPSHOTS è una proiezione fulminea della vita, se non tutta di una parte.



Due parole con Miss Goffetown:
Francesca: “Snapshots/istantanee, nel duplice senso di: frammenti personali, come scene di vita, incontri letterari, frame di film… e di visione fulminea!
Nel tuo caso Miss Goffetown, sono inquadrature composte da forme essenziali dalle linee accennate, che fanno emergere il soggetto in maniera quasi caricaturale. I colori delle composizioni sono fluidi ed incisivi dai toni agri.
Questa sintesi della forma; l’accentuazione di alcuni tratti del soggetto e l’acquosità del colore infondono un’idea di immediatezza. Sono scatti che arrivano velocemente al nocciolo della visione; il resto può essere tralasciato. Concordi? Mi spiegheresti la tua esigenza di sintesi pur rimanendo ancorata alle forme e la tua tendenza al grottesco?”
Miss Goffetown: “Tendo alla sintesi per l’immediatezza e tento di non abbandonarmi troppo ad astrattismi perché mi piace dare un senso di narrazione, anche se distorto”.
Francesca: “La tua predisposizione verso l’agrodolce, di cui accennavo prima, si coglie anche nei titoli delle tuoi lavori. Didascalie, che secondo me, completano la visione del tutto poiché infondono sprazzi di ironia e sottolineano il lato intimo, autobiografico. Cosa mi dici a riguardo?”

Miss Goffetown:Cerco sempre di trovare un buon equilibrio tra parola e immagine, lasciando comunque spazio all’interpretazione ed ad altri tipi di lettura non accompagnata”.
Francesca: “Dicevamo che i tuoi soggetti sono frammenti personali, potremmo sottotitolare la mostra Short Stories… me ne vuoi parlare?”
Miss Goffetown: “Non ho molto altro d’aggiungere… tra titoli e disegni penso di aver detto abbastanza”.
Francesca: “Guardando la tua produzione artistica… monotipi, illustrazioni, collage, pennarelli, digitale e pittura… ho notato che - tralasciando la diversità data dalla natura del supporto o tecnica scelta - il tuo approccio sembra non cambiare. Mi sbaglio?”
Miss Goffetown: “No, hai ragione, tento di essere immediata: pensiero ed azione… per il cambio della tecnica… è che sono molto emotiva e ho bisogno di sperimentare sempre cose nuove per non avere certezze noiose”.
Francesca: “Com’è stato lavorare con Dario Molinaro? Hai imparato qualcosa?”
Miss Goffetown: Adoro Dario, è un personaggio delizioso, col quale è molto piacevole trascorrere ozio e lavoro, e ha una bella giacca
Francesca: “La tua colonna sonora della mostra Snapshots?”









Miss Goffentown: “… un punk narrativo ???!”



Fulvia Monguzzi è Miss Goffentown. Laureata in scultura (ma la terza dimensione l’appesantisce). Disegna, pittura, ritaglia, incolla ma non spolvera. Collabora con riviste, partecipa a collettive presenzia ad inaugurazioni come sostenitrice di pareti, muri o angoli.

5 dicembre 2015 > 20 febbraio 2016
Spazio Meme: via Giordano Bruno 4, Carpi (mo)











SNAPSHOTS-Dario Molinaro

SNAPSHOTS mostra di Dario Molinaro e Miss Goffetown, a cura di Francesca Pergreffi.




“SNAPSHOTS riunisce una selezione dei lavori su tela e su carta dei due artisti, alcuni inediti ed alcuni eseguiti a quattro mani.
Le pareti espositive si trasformano nelle pagine di un diario che racchiude le istantanee/ SNAPSHOTS intime dei due artisti. Scene di vita, frammenti privati, incontri letterari, frame di film vengono catturate da Molinaro e Miss Goffetown e tradotti in scatti pittorici.
I due artisti partendo da percorsi e stili apparentemente differenti, s’incontrano e s’intersecano per raccontarci una visione ironica, sprezzante, a tratti forse inquietante, del mondo che li e ci circonda!
SNAPSHOTS è una proiezione fulminea della vita, se non tutta di una parte.



Due parole con Dario:

Francesca: “Snapshots/istantanee, nel duplice senso di: frammenti personali, come scene di vita, incontri letterari, frame di film… e di visione fulminea!
Nel tuo caso Dario, sono inquadrature composte da un equilibrio armonico di dettagli nitidi e d’ innesti di colore abbozzati, in alcuni casi si può parlare di veri e propri agglomerati materici. Questo passaggio dal nitido all’abbozzo, conferisce alla composizione un’idea di qualcosa che velocemente ti appare nel presente ma che si sta già dissolvendo, lasciando solo una traccia. Sono scatti veloci di vita che emanano un’atmosfera evanescente. Concordi? Mi spiegheresti la natura di questi passaggi e la ricerca della traccia?”
Dario: “Non ho mai riflettuto su questa cosa, devo dire che la tua è una buonissima disamina. Io non sono un progettista, ma ho una metodologia di lavoro abbastanza rigida e allo stesso tempo istintiva. Spiego meglio, è sempre lucida in me l’idea dell’opera da rappresentare grazie ad uno studio attento fatto prima dell’esecuzione, una ricerca fatta di immagini e testi che formano la struttura di un’opera, la parte istintiva viene fuori quando mi accingo a mettere in pratica tutti questi input sul supporto desiderato. La mia ricerca è ampia e cerco di non renderla mai scontata; mi piace creare un mix di citazioni attraverso letteratura, cinema, musica, immagini trash, natura e ultimamente anche medicina e sport”.


Francesca: “I passaggi di cui parlavamo prima creano degli scricchiolii visivi; delle tensioni che infondono, in un certo senso, inquietudine. Questa sensazione è amplificata dal fatto che, solitamente, i grovigli materici di colore sono situati sul volto. Perché questa scelta, se di scelta si tratta?”
Dario “Non è sempre così, ma in certi casi si, vero. Molto spesso per me ha più importanza il corpo e il volto lo sottolineo con una pennellata veloce e gestuale. Mi piace molto il colore materico, lo spessore di un quadro. La scelta è stata quasi casuale, per una mostra a Cagliari di un po' di tempo fa realizzai dei ritratti di persone con malformazioni facciali, quindi ho reso i volti irriconoscibili grazie appunto a questi grovigli molto materici. Da lì mi è sembrata una buona soluzione da approfondire nei dipinti successivi”.

Francesca: “Dicevamo che i tuoi soggetti sono frammenti personali, potremmo sottotitolare la mostra Short Stories… me ne vuoi parlare?”
Dario:amavo ogni cosa della vita e non avevo che questo bianco taccuino sotto il sole” diceva Sandro Penna. Bene, a me piace raccontare e comunicare un messaggio preciso e il mio modo di esprimermi è questo”.


Francesca: “Lavori su vari supporti e hai un diverso approccio con loro - ovviamente considerando le diversità tecniche d’esecuzione che la loro diversa natura richiede-. Una volta hai detto: “Magari può cambiare l’approccio; con la pittura sono più sciolto e libero, il disegno è anche una fase di studio…”, puoi spiegarmelo?
Dario: “Mentre lavoro non penso mai al “prodotto finito”, credo molto nella pratica. Lavorare molto, produrre tanto significa anche allenamento, va allenata la mente e la manualità. Grazie a questo il lavoro migliora. Poi se è un buon lavoro, se è il caso di mostrarlo a chi di dovere et cetera, lo decido al termine della realizzazione, ma non mi pongo quasi mai questo problema. La parola allenamento può sembrare inadatta, ma rende l’idea del fare pratica; giustamente come dici tu attraverso vari medium il lavoro può cambiare restando però sempre fedele alla ricerca che porto avanti”

Francesca: “Com’è stato lavorare con Miss Goffetown? Hai imparato qualcosa?”
Dario: “È stato divertente, abbiamo una visione simile per certi versi. Sicuramente un po' ci siamo influenzati a vicenda”.





Francesca: “La tua colonna sonora della mostra Snapshots?”
Dario: “Daniel Johnston – True love will find you in the end, Life in vain, Some things last a long time, Story of an artist; Charlie Parker – Salt peanuts; Television – See no evil; Black Rebel Motorcycle Club – Returning; Harry Belafonte – Jamaica farewell; Antonello Venditti – Lilly; Devo – Gut feeling/Slap your mommy”.





E’ nato a Foggia nel 1985, vive e lavora a Milano.
Tra le mostre collettive recenti ricordiamo: "Some Velvet Drawings" a cura di E. Comuzzi in collaborazione con A. Bruciati, ArtVerona | Art Project Fair; Verona; "La bellezza fa 40", Castello Carlo V; Lecce, "Darkkammer", a cura di R. Vanali e E. Carbone, EXMA'; Cagliari, "Mucchio Selvaggio parte III", D406 Fedeli alla Linea; Modena, "SPIRITO ITALIANO ATTO V" a cura di Annalisa Bergo, Fabbrica Borroni; Bollate (MI), “Carta Canta”, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, “ART MOSCOW - INTERNATIONAL CONTEMPORARY ART FAIR”, stand rivaartecontemporanea - the Central House of Artists, Moscow, “P2P / Proud to present #01 Panorama”, a cura di A. Beretta, Circoloquadro, Milano, “L’Arte che aiuta i bambini”, a cura di I. Quaroni, AAM 2013 - Spazio Eventiquattro Gruppo Il Sole 24 Ore, Milano. L’ultima personale è del Febbraio 2015: "ogni dente ha un suo odore", Nuvole Arte Contemporanea; Montesarchio (BN). Finalista al "Premio Combat 2015", sezione Pittura.
www.dariomolinaro.blogspot.it


In mostra: 5 dicembre 2015 > 20 febbraio 2016
Spazio Meme: via Giordano Bruno 4, Carpi (mo)